27 lug 2009

Uomini che odiano le donne


(che odiano gli uomini che odiano le donne che odiano...) vabbè. Che io non abbia letto il libro di Stieg Larsson da cui il film è tratto è cosa nota. Che in questa stagione al cinema non ci sia più nulla di potabile è altra cosa nota. E quindi sono andata a vedere il film. Che magari è meglio del libro. O anche no. Ma io non lo saprò mai.Il film inizia con il processo a Mikael Blomkvist, espressivo come un set di nani da giardino, giornalista della rivista Millennium, che viene condannato per diffamazione nei confronti dell’industriale Wennerström. In attesa di scontare la sua condanna viene contattato dall’avvocato del magnate Henrik Vanger, che vuole scoprire cosa è successo alla nipote Harriet, scomparsa 40 anni fa, e che lui crede sia stata assassinata, nonostante il corpo non sia mai stato ritrovato. Prima di assumerlo il signor Vagner ha preso informazioni su Blomkwist tramite Lisbeth Salander, hacker dal misterioso passato, che, incuriosita da Blomkvist, continua a seguirne i movimenti, fino al giorno in cui gli manderà una e.mail che aiuterà il giornalista a decifrare una strana annotazione sul diario di Harriet. Lisbeth, di cui si continua a sapere ben poco, ha un tutore. Che però viene colpito da un ictus, quindi viene affidata ad un nuovo tutore, che definire gran pezzo di merda pare riduttivo. Però alla fine lei riuscirà a renderlo… innocuo (nonché proprietario di uno splendido tatuaggio da sfoggiare in piscina, volendo).Lisbeth e Blomkwist riusciranno a scoprire che la scomparsa di Harriet è collegata ad una serie di terribili omicidi, iniziati anni prima della scomparsa della ragazza…

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