28 gen 2011

VALLANZASCA – Gli angeli del male

Il poison.sottotitolo: “con quell’accento un po’ così… (che abbiamo noi che a Milano non ci siam mai stati)”
Non so. 
Lungi da me volermi schierare con quelli che è sbagliato o con quelli che è giusto, devo ancora capire se il film mi è piaciuto oppure no. Cosa che, quest’anno, mi sta capitando un po’ troppo spesso, direi. Quindi son pronta a credere che non sia colpa dei film, ma mia. 
Ve la faccio breve perchè tanto la storia è nota, e quelli della mia eta Vallanzasca se lo ricordano bene. Quelli più giovani magari no, ma si possono documentare ovunque (tranne qui).
Il film parte da uno dei tanti carceri in cui Vallanzasca è stato rinchiuso e, in quasi due ore di flash-back ripercorre la “carriera” del criminale, dal carcere minorile alla sua cattura dopo un periodo di latitanza successivo alla sua ennesima evasione, nel 1987, passando attraverso rapine, rapimenti, la faida con Francis Turatello con cui diventerà poi amico durante un periodo di detenzione comune, fino a diventare testimone delle nozze che Vallanzasca celebrerà in carcere con Giuliana Brusa, una delle innumerevoli ammiratrici che gli scrivono in carcere. 
Francis Turatello (interpretato magistralmente da Francesco Scianna) verrà ucciso nel carcere sardo di Badu’e Carros da Pasquale Barra, detto o ‘nimale. Dopo averlo accoltellato Barra lo squarterà, mordendogli alcuni organi interni. Per fortuna nel film questo non ci viene mostrato, forse perchè è un film su Vallanzasca e non su Turatello, ad esempio. 
Bravi tutti, da Kim Rossi Stuart al già nominato Scianna, passando per Filippo Timi, sgradevolissimo nella parte dell’amico fraterno poi complice quindi tossico e infine infame, per finire con Paz Vega, che indossa delle parrucche strepitose e Valeria Solarino che, oltre che brava – mi ripeterò - per me è bella bella bella bella bella bella. 
Nella parte del padre del bandito c’è Gerardo Amato, che da giovane era un gran bel tipo e che, casualmente, è fratello del regista.
Ma... di attori milanesi che non forzassero così tanto l’accento, rendendolo a volte fastidioso e spesso ridicolo, non ce ne sono? Così eh? Per curiosità. 

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