15 giu 2011

E sai che c’è un ritmo per tutto…



(di gioia e dolore per tutto, 
e ieri chissà e domani chissà, 
che tutto si perde nel flusso)
Come da programmi domenica scorsa siamo partite. 
Sabato mattina madre non si alzava dal letto. Sono andata a controllare come mai.
Risposta: “non sto bene”. Pensa la combinazione.
Le chiedo “cos’hai?” e lei “Mi sento morire!”.
Ne hai i coglioni talmente pieni di sto teatrino che le urli “magari!” e te ne vai. 
Incredibilmente dopo trenta secondi resuscita, e si alza. Le chiedo se per favore può sopravvivere ancora una settimana, in modo che io possa andare in ferie ed avere il tempo di organizzare le esequie al mio ritorno. Acconsente. 
Il sabato in qualche modo se ne va e domenica mattina, finalmente, parto.
Tempo incerto, traffico zero. 
A Limone Piemonte trovi un emerito coglione che, per entrare in un parcheggio, ti taglia la strada e, non pago, dopo che ti sei attaccata al clacson per un minuto, ha pure il coraggio di fermarsi come se avesse ragione lui. Che ti vien voglia di tornare indietro, insultarlo in tutte le lingue del mondo e rigargli la macchina. Non lo fai, ma continuerai a maledirlo di tanto in tanto per il resto della settimana. 
A Nizza temi di aver sbagliato strada e di essere inavvertitamente finita in mare, considerata tutta l’acqua che avevi attorno. Invece era solo pioggia, e quei torrenti in cui avanzavi lenta erano la strada. Basta saperle, le cose.


Dalle parti di St. Raphael ti si ripropone (non il pranzo) quel dolorino al nervo sciatico che ti aveva amorevolmente accompagnato nelle vacanze pasquali e nei giorni a venire. Ti fermi sul lungomare e fai dello stretching creativo nel parcheggio. Entri nel ruolo di pensionata e fai due passi sul lungomare. 
Poi, con tutta la calma del mondo, arrivi a destinazione.
L’hotel è delizioso, praticamente sulla spiaggia. La stanza è piccola, ma luminosa e con un armadio capiente. Che tu sarai anche quella del bagaglio minimale ecc.ecc., ma quando parti in auto te ne fotti allegramenbte, e nel tuo trolley c’è l’occorrente per una vacanza di almeno tre settimane.
Sistemate le cose in stanza, e, dopo una camminata di 20 minuti, arrivate in paese.
Vi concedete un birrino da Chez Mimi, di cui diventeremo affezionate clienti, perchè la Leffe alla spina è davvero buona. 
Poi, dopo aver passato in rassegna tutti i ristoranti del circondario, decidete che i vostri corpicini verranno sfamati da “L’instant”, dove tu ordinerai una tartare di salmone, per pentirtene immediatamente non appena vedrai arrivare le Magret de canard entier sauce au cognac ordinata da sua bionditudine.
Ti riprometti solennemente che in quel posto vuoi tornare per ordinare quel piatto. Sua bionditudine non oppone la minima resistenza.
Decidete che per oggi può bastare, e tornate in hotel. 



8 commenti:

  1. già la vista mare mi piaceva...ora che vedo quei piattini...gulp...voglio partire immediatamente!

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  2. ah ah! sposa, hai proprio ragione, ho davvero mangiato be-nis-si-mo!!! :)

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  3. mi hai fatto venire fame (e voglia di partire).
    Ti sembra corretto?

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  4. @mammammatta: per la fame non è colpa mia, è l'ora della merenda che te lo chiede!!! ;)
    e per la voglia di partire... lo ammetto, sono colpevole. sempre.

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  5. Io l'ho detto che devo venire con te in vacanza... una figata l'hotel....

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  6. @libby, sì, era davvero carino... :)

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  7. @ragno: io non odio nessuno, tempo perso. e la francia la trovo bellissima.

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