23 dic 2012

The company you keep

"Abbiamo sbagliato. Ma avevamo ragione".

Non è che voglio fare la snob a tutti i costi, che non sono nemmeno portata, è che il titolo italiano proprio non mi resta impresso. Anche stavolta sono uscita dalla sala senza aver capito se Redford regista mi convince oppure no.
Parte bene, ritmo ben distribuito e tutto quanto, poi però rallenta un po'.
Un po' troppo, per i miei gusti.
Il film inizia con l'arresto, da parte dell'FBI di Sharon Solarz (Susan Sarandon). La donna è accusata - come appartenente dei Weather Underground, organizzazione della sinistra radicale che negli anni 70 protestava contro la guerra del Vietnam - dell'omicidio di una guardia, avvenuto durante una rapina in banca, 30 anni prima. Quando Billy Cusimano, vecchio amico della donna, chiede all'avvocato Jim Grant (Robert Redford) di assumere la difesa della donna, questo rifiuta. Contemporaneamente, nella redazione del quotidiano locale, il giovane cronista Ben Shepard (Shia LaBoeuf versione nerd d'assalto) fiuta lo scoop e si mette a indagare sulla storia, scoprendo - prima dell'FBI - che l'integerrimo avvocato conserva nell'armadio il classico mucchietto di scheletri, appartenenza ai Weather Underground e coinvolgimento nella rapina alla banca comprese.
Mentre l'FBI scatena un'imponente caccia all'uomo, Grant si dà alla fuga attraverso gli States, alla ricerca dei vecchi compagni e della verità, mentre il giovane reporter, spinto dalla passione per il suo lavoro, scoprirà che le responsabilità individuali non sono mai soltanto quelle indicate sugli atti processuali.
Non lo so. Storia interessante, ma che non riesce mai a coinvolgere come dovrebbe. Come se mancasse qualcosa. Ma non chiedetemi cosa, non saprei dirvelo.
Ma vedere Nick Nolte invecchiato è stato tanto doloroso.


9 commenti:

  1. Ti auguro un buon Natale e invito te e i tuoi lettori a scegliere i migliori film del 2012.

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  2. A me sti film (e Redford) non mi convincono mai. Mi danno sempre di già visto. Ovviamente non giudico perchè non l'ho visto, però...

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    1. Secondo me lo spunto era interessante, ma resta sempre tutto un po' troppo in superficie...

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  3. Redford è un regista volutamente 'classico' nello stile, che preferisce più far parlare del contenuto dei suoi film piuttosto che di come li mette in scena. Vuole essere 'invisibile' e far riflettere gli spettatori, è lodevole in questo. Certo la sensazione di 'già visto' è sempre presente, ma sempre mitigata da un ottimo cast e un'ottima sceneggiatura. Era bello anche il suo film precedente, 'The Conspirator'. Bravo Bob :-)

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    1. Potrebbe essere ancora più "invisibile", volendo. Ad esempio rirltagliandosi un ruolo secondario.. :)
      A parte gli scherzi, questo film mi ha lasciato con la sensazione di irrisolto.
      The Conspirator, invece, lo avevo apprezzato.

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    2. Ah, visto! Me lo sono anche abbondantemente dormicchiato qua e là, vuoi per le abbondanti libagioni di questi giorni, vuoi perchè in effetti non decolla mai, anzi, si mantiene così misurato e sottotono che uno finisce per annoiarsi anche un po'. Però bel cast, valeva la pena.

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    3. Esatto, non decolla, non scava, sta lì...

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    4. In effetti du' domandine alla Julie Christie tuttadunpezzo su come avesse vissuto in quegli anni e coi soldi di chi io gliele avrei fatte (poi magari glielo hanno chiesto e io dormivo??) e così via, ma il film sta lì, come un semaforo, fermo... :-)

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  4. Buone Feste, neh.

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