21 apr 2013

Welcome to the punch



James McAvoy (oggi è il suo compleanno, pure) a me piace parecchio. 
Che ha sempre quell'espressione un po' malinconica unita alla faccia da bravo ragazzo ma non troppo, e soprattutto, se escludiamo The conspirator, in tutti i suoi film (quelli che ho visto io, almeno) lo corcano di mazzate in maniera molto prepotente. E lui si rialza sempre.
Nel cast oltre a lui ci sono Mark Strong (il cui vero nome è Marco Giuseppe Salussolia) e Andrea Riseborough, ovvero quella che in Oblivion non è Olga Kurylenco, ma l'altra. Ma l'altra. Ma l'altra. Ma l'altra. Ma l'altra. Ma l'altra (ripetere 52 volte). Ops, scusate, qua no. Anche se a ben vedere le avrebbe fatto comodo. 
Comunque, in questo film del misconosciuto Eran Creevy, di cui proverò a recuperare il suo precedente lavoro, "Shifty", l'attore che a me piace parecchio interpreta Max Lewinsky, poliziotto il cui unico scopo nella vita sembra sia quello di catturare il cattivissimo criminale Jacob Sternwood (Strong), dopo che - 3 anni prima - ad un passo dal catturarlo, Sternwood riesce a fuggire sparandogli a un ginocchio, dal quale il buon Max si aspira siringoni di liquido ogni mattina. 
Passano gli anni e il figlio di Sternwood, che ha seguito la carriera del padre, rimane coinvolto in una rapina finita male, e, gravemente ferito, viene catturato e ricoverato in ospedale. Ma prima della cattura, riesce a mettersi in contatto col padre, che sta latitando in Islanda. 
Caccia all'uomo, che ovviamente riesce a fuggire e raggiungere una Londra, quasi sempre notturna, fotografata splendidamente e senza riprendere luoghi riconoscibili, tanto da sembrare Hong Kong piuttosto che New York, mentre Max gli si rimette alle costole. E ben presto il buono e il cattivo si renderanno conto di essere finiti in una storia molto più intricata di quello che sembra, fra complotti, cospirazioni, corruzione e tutto il repertorio possibile immaginabile. 
Per quasi tre quarti di film, fra colpetti di scena, sparatorie, inseguimenti, omicidi e tutto il resto, tiene discretamente il ritmo senza grosse invenzioni ma nemmeno grosse pecche, per poi arrivare a un punto che bim, bum, bam, in quattro e quattr'otto finisce tutto. 
Quasi come aver passato tutta la serata a limonare col più figo della festa e nel momento in cui ti stai sfilando le mutande ti accorgi che è troppo tardi, perchè lui è già venuto.



10 commenti:

  1. L'ho scaricato senza sapere nemmeno cosa fosse, ma se vale almeno una visione senza impegno qui in casa Ford ci si mette anche a guardarlo.

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    1. A me piaceva il titolo, fai tu! :)
      Come ho scritto per 3/4 è onesto. Niente che non si sia già visto e stravisto, è che poi il finale è talmente precipitoso che quasi non ci credi.

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  2. Il finale della tua recensione é horror puro.

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  3. film tolto e cancellato dopo soli 20 minuti... cioè, se ti chiami Welcome to the punch e in 20 minuti non si vede manco un cazzotto io ti brucio!

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    1. Quindi non sei arrivato a capire cos'è il punch, nel caso specifico? :)

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    2. se mi metti punch nel titolo io mi aspetto cazzotti, che ne so che poi ti riferisci ad altro? intanto mi dai i cazzotti, poi spieghi tutto :D

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    3. Però ad un certo punto arrivano anche i cazzotti.
      Oggettivamente pochi, vero, che hanno preferito abbondare in pallottole... :)

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  4. Allora non sono rimasta l'unica ad usare le mutande, meno male... no.snob

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    1. Direi di no! :)
      (Ma sei la no snob che "conoscevo" su libero?)

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