1 dic 2013

31° TFF _ day 8

CLUB SANDWICH (Messico 2013)

Paloma ed Hector sono madre single e figlio adolescente in vacanza fuori stagione in un hotel in offerta speciale.
Nessun altro ospite, le loro giornate trascorrono sempre uguali. 
Si spalmano la crema protettiva a vicenda, scendono in piscina, prendono il sole, fanno il bagno, ordinano la cena al telefono, parlano, giocano, dormono, si spalmano la crema, scendono in piscina, prendono il sole, fanno il bagno, ordinano la cena, parlano giocano, dormono, si spalmano la crema, scendono in piscina, prendono il sole, fanno il bagno, ordinano la cena, parlano, giocano, dormono...
Si capisce che hanno un rapporto molto stretto. Si teme - quando il ragazzo resta solo in camera indossando il costume della mamma - che il film inciampi nel torbido, ma, dopo qualche giorno, in hotel arrivano nuovi ospiti. Un uomo anziano con la figlia Jazmin, coetanea del ragazzo e la giovane moglie che inizialmente scambi per la badante.
Quando i due ragazzi iniziano a frequentarsi, in un approccio goffo e silenzioso, Paloma si scoprirà gelosa di Jazmin, e, temendo di perdere il rapporto esclusivo che la lega al figlio, farà di tutto per ostacolare la nascente intimità che si sta creando tra i due ragazzi, in un crescendo di situazioni descritte con intelligenza garbata e humour leggero.

VANDAL (Francia 2013)

Cherif è un quindicenne problematico, figlio di una coppia separata, che, dopo aver rubato un'auto, viene mandato dalla madre, a vivere a Strasburgo dagli zii. Nella città vive anche l'ex marito della donna, che il ragazzo non vede da quattro anni.
La vita dagli zii è tranquilla e scandita da regole, il ragazzo va a scuola e segue un corso di formazione, fino a quando il cugino, apparentemente un bravo ragazzo dall'aspetto da secchione, una notte lo porta con lui, facendogli scoprire il mondo dei graffitari. Il cugino fa parte di una banda chiamata Ork, che di notte, armata di bombolette di vernice spray, va in giro a marchiare i muri della città. La banda però ha un "rivale", il misterioso Vandal, writer misterioso e solitario che realizza le sue opere in posti difficilissimi da raggiungere.
Intenzionati a scoprire chi è e dove si nasconde, riusciranno a rintracciarlo grazie a Cherif, ma la tragedia è in agguato. 
Alla ricerca di un posto nel mondo, un percorso di formazione tra conflittualità, amicizia, amore e tradimento.
A parte non capire come il giovane Cherif, in quattro e quattr'otto riesca a diventare un piccolo Banksy, noi prendiamo atto e passiamo oltre.

ONLY LOVERS LEFT ALIVE (USA 2013)



La scena iniziale del film è davvero notevole. Se l'avessi vista 30 anni fa, quando ero una ragazzina dark dal trucco cadaverico e di nero vestita, ne sarei rimasta estasiata. 30 anni fa, appunto. 
Siccome non sono più né dark né, tanto meno, ragazzina, l'ho semplicemente apprezzata.
Jim Jarmush ritorna con una storia di vampiri molto sui generis.
Adam ed Eve (eh, già) si amano da secoli (nel vero senso della parola) e hanno smesso di sfoderare i canini per nutrirsi. Si procurano il sangue in altri modi, Eve attraverso Marlowe (il ghost writer di Shakespeare), Adam con improbabili - e spassose - incursioni in ospedale con l'aiuto di un medico compiacente, perché nel ventunesimo secolo c'è in giro un mucchio di sangue infetto, e bisogna fare attenzione. 
Sono amanti del bello sotto ogni forma, musica, letteratura, arredamento. La loro tranquilla (pure troppo) routine viene sconvolta dall'arrivo di Ava, sorella di Eva (eh, già), che, dopo una notte in un locale, si "berrà" Ian, l'unico amico di Adam. Dopo averla allontanata, visto che la giovane si intuisce essere recidiva, la coppia abbandonerà una spettrale Detroit alla volta di Tangeri, per raggiungere Marlowe. 
Ma al loro arrivo troveranno l'anziano poeta in punto di morte. 
Mentre loro devono - e vogliono - sopravvivere.
E per farlo, dovranno ricorrere ai vecchi metodi classici.
Interpretato da una splendida Tilda Swinton nella parte di Eve, il film, più che una storia di vampiri è una storia d'amore, ma vale lo stesso discorso già fatto per i fratelli Coen. Io da Jim Jarmush mi aspetto di più.
(Sì, lo so, sono una vecchia incontentabile cagacazzo. Ditelo!)

DANGKOU (Plastic City) (Brasile/Cina/Hong Kong/Giappone 2008)



Un film fortemente onirico che inizia nella foresta brasiliana, dove Yuda salva la vita al piccolo Kirin, che diventerà suo figlio adottivo.
Ci spostiamo nel quartiere di Libertade, a San Paolo. 
Kirin è cresciuto, e, assieme a Yuda gestisce incontrastato il mercato delle merci contraffatte, dall'oriente, loro terra di origine, al Brasile, tra collusioni con la malavita locale, politica e polizia. Fra giochi di potere e guerriglia urbana, improvvisamente il meccanismo perfettamente funzionante si inceppa, e per Yuda inizierà il declino, che lo porterà in carcere, mentre all'esterno Kirin farà di tutto per salvare l'uomo, fra sogni infranti e speranza in un futuro migliore, che però non arriverà mai, fino al ritorno nella foresta, dove tutto è iniziato.
Esperimento interessante ma un po' caotico nello sviluppo, con una battaglia splatterissima che non capisci se sta succedendo davvero o se è l'ennesimo sogno di Kirin.

LA MOSSA DEL PINGUINO (Italia 2013)

Esordio alla regia di Claudio Amendola. Ma che, davero?
Ennesima commedia italiana del primo (e purtroppo non ultimo) TFF targato Virzì, senz'altro migliore del terrificante film di Mazzacurati, riesce a commuovere (o forse ha commosso me, avendo vissuto un'esperienza simile) nelle sequenze che raccontano il rapporto tra Ricky Memphis e l'anziano padre malato, ma anche qua, fra retorica a mazzetti, volemose bene, sogni e speranze e soldi che non ci sono, e se ci sono non bastano mai, seguiamo l'avventura di Edoardo Leo, Ricky Memphis, Antonello Fassari ed Ennio Fantastichini che, in occasione delle olimpiadi invernali di Torino nel 2006, formano una squadra di curling per poter partecipare ai giochi olimpici. 
Che dire? 
Niente. Poteva senz'altro esser peggio. Poteva essere la sedia della felicità, appunto. 

7 commenti:

  1. Mezza giornataccia, dai! :-)))...ho Plastic City che gira nell'hard disk da 5 anni e l'ho iniziato tre volte senza mai portare a termine neanche i primi 5 minuti...che dici, gli dò un'altra possibilità???
    Non sei incontentabile, sei giustamente esigente.......per il resto, se Statham è Crank e Danny Trejo è Machete, tu sei Cagacazzo...ormai fai parte della cultura popolare :-))))

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    1. Un'altra possibilità a plastic city? Si, dai, così poi me lo spieghi! :)

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  2. ammetto che un minimo, ma proprio minimo di curiosità per il film di amendola la nutro, quando un domani passerà in tv lo vedrò.
    Sul film di Jarmusch, pur essendo un po palloso in certi punti l'ho trovato carino, poi lui è un regista che conosco poco, questo è il sencondo film che vedo, l'altro era Ghost Dog che invece mi piace assai

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    1. Il film di Amendola è un film di buoni sentimenti, a cui si può dare senz'altro un'occhiata.
      Adoro Jarmush dai tempi di Stranger than paradise (1984) e Ghost Dog è uno dei film che amo di più in assoluto.

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    2. bisogna che recupero altri lavori di Jarmusch :-)

      Ps ti ho messa tra gli amici blogger dato che seguo spesso le tue belle rece :-)

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    3. Allora: Club sandwich, che pure ha vinto, un compagno di festival mi ha impedito quasi fisicamente di vederlo e, visto che è mia tradizione non vedere MAI il film vincente, era giusto così.
      Vandal e quello asiatico non li ho visti, e lo rivendico con orgoglio!!
      Film di Amendola grazioso, adatto alle famiglie ma non banale, tutto sommato non ci si sente stupidi a guardarlo (mazzacurati si, per dire.)
      Poi, io Jarmush lo adoro. Ma questo è veramente poco poco ispirato, il protagonista ha il carisma di una zucchina bollita e una pettinatura alla Trent Reznor piuttosto fuori moda, il film si dipana noiosamente... è possibile che quando Ava entra in scena la lascino sola coll'umano? Dei vampiri con mille anni di esperienza? Madddai, su...

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    4. @Myers: sì sì, recupera, Jarmush merita (daunbailò, coffee and cigarettes, ecc...) e... grazie! :)

      @Tiz: beh, se bisogna rispettare le tradizioni è giusto... però ti assicuro che non era così terribile come indicatoti da "mircodallemarche"... Su Jarmush fondamentalmente sono d'accordo. Anche se, per quanto riguarda la pettinatura, anche Eva ed Ava sembravano aver litigato col coiffeur millemila anni fa. O forse Ava si era bevuta anche lui? :)

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