2 dic 2013

31° TFF _ day 9

GRAND PIANO (Spagna 2013)

Tom Selznik è uno dei più talentuosi pianisti viventi. 
In occasione del suo ritorno ad esibirsi in pubblico dopo cinque anni d'assenza dalle scene, dall'ultimo concerto in cui sbagliò l'esecuzione del pezzo impossibile, "la cinquette", composto dal suo mentore recentemente scomparso, Tom, scoprirà, quando è già sul palco, che qualcuno ha scritto sul suo spartito "suona una nota sbagliata e morirai".
Pensando si tratti di uno scherzo, inizialmente Tom non dà peso alla cosa, ma ben presto si accorgerà che è tutto vero. Recuperato un auricolare nel camerino, entrerà in contatto con un misterioso killer che, tenendolo sotto tiro, lo dirigerà durante tutta l'esecuzione del concerto, minacciando di morte prima la moglie, poi il direttore d'orchestra. Così, l'ansia da prestazione che attanagliava l'uomo in occasione del concerto è destinata ad aumentare in maniera esponenziale, costretto all'esecuzione perfetta per salvare l'amata moglie. 
Il film riesce, nonostante tutto, e senza scomodare Hitchcock a mantenere una certa tensione. Facciamo tensioncina, dai. 
Anche se.
Elijah Wood nella parte del pianista eroe suo malgrado è credibile come lo sarei io se interpretassi una ballerina classica, l'ottimo John Cusack - che sembra trovarsi bene nei panni del cattivo - non si capisce da dove arrivi e perché, e il film, scelto come film di chiusura del primo (e purtroppo non ultimo, scusate se insisto) TFF made in Virzì, sarebbe perfetto per la serata thriller di Italia1.

SUZANNE (Francia 2013)

Mi piacerebbe dire qualcosa di questo film, ma, siccome mi sono rotta i coglioni di storie inutili, quando la protagonista, Suzanne, esce dal carcere, entra in una stanza d'albergo e inizia a contemplare il soffitto, io ho abbandonato la sala.

WHITEWASH (Canada 2013)

Una tormenta di neve, e uno spazzaneve che corre lungo una strada deserta investe un uomo, uccidendolo.
Inizia così questo film che, accompagnato dalla voce profonda di un ottimo Thomas Haden Church ci spiega, andando a ritroso nel tempo, tutto quello che è successo per portarlo fin lì e comportarsi in quel modo.
Fondamentalmente la storia di un brav'uomo, travolto dagli eventi e divorato dal senso di colpa, che lo porterà all'annientamento. E tutto è iniziato perché, essendo appunto un brav'uomo, ha compiuto una buona azione. Quando la generosità non paga. 
Non sarà un film essenziale, ma, nella mediocrità di questa edizione del Festival, riesce a farsi apprezzare, grazie anche all'interpretazione di un valido Thomas Haden Church.

MONICA Z (Svezia 2013)


La vita di Monica Zetterlund, icona del jazz scandinavo, attraverso l'ossessiva ricerca del successo. Dallo scandalo della sua prima esibizione a New York, lei, così bianca e algida, colpevole di essere salita sul palco assieme a dei musicisti neri. 
Il ritorno in Svezia, il tormentato rapporto col padre, il desiderio di essere amata e l'ostinazione di emergere a tutti i costi, contro tutto e contro tutti, dimostrando che si può interpretare il jazz anche in una lingua che non sia l'inglese, e riuscendo a trasmettere la tristezza pur non essendo mai stati a New Orleans.
Nel ruolo della Zetterlund, morta il 12 maggio 2005 nel rogo del suo appartamento a Stoccolma, c'è la bravissima (e fighissima) cantante islandese/svedese Edda Magnason.

Con questo film si conclude il "mio" TorinoFilmFestival, che, come avrete senz'altro capito, quest'anno mi ha un po' deluso. Nessuna delusione immensa, ma nemmeno nessun film che facesse gridare al capolavoro. Un'edizione ruffiana, fatta per piacere e accontentare tutti, finisce per non soddisfare nessuno.
Non voglio fare la dura e pura a tutti i costi, ma dell'impronta "pop" voluta da Virzì io ne facevo tanto volentieri a meno. Non ricordo - e seguo il TFF da quando si chiamava ancora "Festival Cinema Giovani" - un'edizione in cui i film presentati al festival siano usciti nelle sale a festival ancora in corso.
Mi spiace non aver visto il polacco "Ida" di Pawel Pawlowski, a detta di tutti in gran bel film, che spero di poter recuperare, prima o poi. 
I numeri potranno anche dare ragione a Virzì, con un 34% di incremento degli incassi, ma, come detto giustamente dalla Tiz, siamo dalle parti di "mangiate merda: milioni di mosche non possono sbagliare".

I premi:
Miglior Film: Club Sándwich di Fernando Eimbcke (Messico, 2013)
Premio Speciale della giuria: 2 automnes 3 hivers di Sébastien Betbeder (Francia, 2013)
Miglior attrice: Samantha Castillo per Pelo Malo di Mariana Rondón (Venezuela, 2013)
Miglior attore: Gabriel Arcand per Le démantèlement di Sébastien Pilote (Canada, 2013)
Miglior sceneggiatura: Pelo Malo di Mariana Rondón (Venezuela, 2013)
Premio del pubblico: La mafia uccide solo d’estate di Pierfrancesco Diliberto “Pif” (Italia, 2013)

13 commenti:

  1. Anch'io penso che uno può amare il cinema quanto te pare, ma se concentriamo duemila ciofeche in cinque giorni alla fine uno svalvola... anzi che oltre alla non abbandoni città, regione, paese, mondo...

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    1. guarda, ciofeche vere e proprie non se ne sono viste, tutta robina di livello media, né bella nè brutta... insomma, edizione un po' sottotono, sempre restando ai film che ho visto io, ovviamente.

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  2. "Suzanne, esce dal carcere, entra in una stanza d'albergo e inizia a contemplare il soffitto".?..'azz!
    Secondo me è lì che iniziava il bello, poison ;)

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  3. Suzanne, che io ho visto tutto, è una storiella esile su questa tipa che diventa "fuorilegge" per amore, entra ed esce dal carcere (l'ultima volta praticamente volontariamente), i suoi figli vengono affidati, il gentile padre invecchia, e lei rimane identica dall'inizio alla fine. Boh.
    Grand piano si accascia su un finale frettoloso e anche un po' stupido, Monica Z è uno sceneggiato tv svedese "bravi gli attori, bella la fotografia, fantastici i costumi".
    Su festival aderisco alle opinioni della Poison come una tellina ad uno scoglio, preferisco edizione del "portiamo qua il mondo" che è andata a discapito dell'originalità delle proposte.
    Alla fine le cose migliori sono le care commedie americane (Enough said, The way way back, menzione mia per This is Martin Bonner) Per quanto non ami molto i film francesi quest'anno erano meno molesti del solito (ma sempre e solo carini), tra i miei film preferiti di questa edizione senz'altro Sweetwater, Au nom du fils, Ida interessantissimo, gran diludendo per i Coen e Jarmush. Molto bello il film su Battiato, bravo bravo Pif (meritato il premio). Nè sòle mostruose ma neanche film entusiasmanti, gli anni scorsi scattavano applausi a scena aperta su alcune scene, quest'anno proprio no.... Mah.

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  4. gran piano mi interessa alquanto, spero che arrivi in italia, almeno home video
    Il mitico Cusack ormai ci ha preso gusto a fare il cattivo dopo l'ottimo e sottovalutato "cacciatore di donne" tanto come dico sempre i cattivi son più fighi ;-) e secondo me per un attore è più divertente interpretare un bad guy anzichè un bonaccione

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    1. Secondo me Grand Piano dovrebbe arrivare l'anno prossimo da noi, il problema è che qua Cusack lo si vede solo per cinque minuti alla fine, per tutto il resto del film parla all'auricolare con Wood, e da noi arriverà doppiato, quindi non so fino a che punto l'interpretazione di Cusack possa venire apprezzata...

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    2. ah ok, un po come Kiefer Sutherland in Phone Boot....

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    3. Concordo su Il cacciatore di donne, dignitosissimo e qualcosa in più. :-)

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    4. per me una delle pellicole più belle di questa stagione cinematografica :-)

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