15 apr 2015

art is long, life is short

Ieri sera io e la bionda, che nel frattempo non è più bionda e fra parentesi è fighissima, siamo andate a vedere questa cosa qua, su vita opere morte e miracoli di Van Gogh, Vincent per gli amici.
Perché ci sembrava molto interessante, e infatti lo è stato, e la sala era piena.  
Quando andai al Van Gogh Museum, forse era il 1991, rimasi colpita, più che dai famosissimi girasoli o dai campi di grano, da questo dipinto, che all'epoca riuscii pure a fotografare:


Il film racconta, tramite i curatori del Van Gogh Museum di Amsterdam, oltre al nuovo e imponente allestimento del museo, la vita del famoso pittore, dall'infanzia alla morte, passando per gli innumerevoli scambi epistolari che ebbe con l'amato fratello Theo, dal momento in cui decise di diventare un artista, con l'ossessione che metteva in ogni cosa che decideva di fare, dallo studio dei testi sacri alla ricerca di un suo stile, dall'amicizia con Toulouse Lautrec fino all'idea di formare una congregazione di artisti, tentativo iniziato con Gauguin, che visse per due mesi con Van Gogh in una grande casa gialla ad Arles, nel sud della Francia, convivenza che per diversi motivi, non ultimo il pessimo carattere attribuito a Van Gogh, si concluse con il tanto famoso quanto misterioso incidente all'orecchio.


E tra una ricostruzione - grazie ad un Van Gogh interpretato da Jamie de Courcey impressionante per la somiglianza con il Van Gogh che conosciamo attraverso i suoi innumerevoli autoritratti - e l'altra ci vengono mostrate, in maniera accessibile a tutti e non solo agli addetti ai lavori, cose sulla vita dell'artista, sfatando luoghi comuni e scoprendo la complessa personalità dell'uomo, tra conflitti e paure, ispirazioni e difficoltà quotidiane, soprattutto negli ultimi mesi della sua vita, caratterizzati dalla malattia misteriosa di cui soffriva. C'è chi parla di epilessia, chi di schizofrenia, chi di porfiria, ma nessuna diagnosi esatta è nota. 
Fino a quel colpo di pistola che lo portò alla morte, il 29 luglio 1890, 125 anni fa, 


Il fratello Theo morì appena sei mesi dopo di lui e la moglie decise di trasferire la salma nel piccolo cimitero di Auvers-sur-Oise, paese dove Van Gogh trascorse i suoi ultimi mesi di vita. 

17 commenti:

  1. Ogni volta che sento parlare di Van Gogh mi vengono gli occhi a forma di cuore, questo devo trovare il tempo di vederlo, grazie per il bel commento ;-)

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    1. purtroppo questa è una di quelle proiezioni one-shot della Nexo digital che era in sala solo per un giorno, ieri... :)

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  2. la biondanonpiubionda è un evento più di Van Gogh al cinema. qui bisogna vederci!

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    1. sua ex bionditudine è figherrima, io ti dico solo questo!

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    2. no, spetta, aggiungo anche e comunque sì, vediamoci. possibilmente prima del prossimo TFF... :)

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    3. ma anche prima del tglff, volendo... sentiamoci in privato che qui ci leggono tutti, anche fascino, per dire :D

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    4. Vengo anch'io!!! :-D

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  3. Lo stile di Van Gogh non mi ha mai fatto impazzire,io venero il Caravaggio <3 <3 <3 però i biopic mi incuriosiscono sempre!

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    1. due epoche e due stili completamente diversi... Caravaggio piace molto anche a me, in ogni caso entrambi due bei personaggini tormentati...

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    2. infatti,guarderei questo film perchè in ogni caso mi incuriosisce come figura ;)

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  4. Il suo "riposo pomeridiano" è uno dei tanti bei ricordi che mi porto dietro dopo il viaggio a Parigi. Incantevole, peccato non averlo visto in sala.

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    1. Valeva davvero la pena, a me aveva incuriosito già dal trailer, davvero un lavoro molto ben realizzato!

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  5. Sono stata delle ore dentro il museo lo scorso dicembre, l'orecchio attaccato all'audioguida, gli occhi in ammirazione... sono arrivata a commuovermi davanti il ramo di ciliegio.

    Su queste operazioni, comunque, sono sempre un po' scettica, e per protesta visto che non accettano gli abbonamenti e maggiorano pure il biglietto, le perdo sempre.

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    1. il ramo di ciliegio è splendido, sono d'accordo...
      A me questo tipo di iniziativa non dispiace affatto, è un modo per riuscire a vedere cose che non tutti avrebbero la possibilità di vedere in altro modo, rendere accessibile l'arte, il balletto, rappresentazioni teatrali, ecc.
      Costa effettivamente un po' di più rispetto ad un film "normale" ma con alcune tessere si riesce comunque ad avere una riduzione...

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    2. Sì, credo fosse il 1991, io Van Gogh non lo amavo nemmeno molto, ma a vedere i quadri veri da vicino ho cambiato idea! Le riproduzioni nel suo caso secondo me non rendono neanche lontanamente l'idea. E mi ricordo uno sceneggiato molto bello in cui Van Gogh era Tim Roth... o faceva Theo? Ops, memoria ballerina...

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  6. Ascolta Mica Van Gogh di Caparezza! ♥

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    1. Mentre scrivevo il post mi è venuta in mente e pensavo di inserirla alla fine, poi, siccome sono stordita, me ne sono scordata! :)

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