24 nov 2015

Dispacci dal 33° Torino Film Festival

Dica 33...
La 33ª edizione del Torino Film Festival quest'anno mi vede partecipe in maniera ridotta. So che il TFF se ne farà una ragione. Io, in un modo o nell'altro, me la sono già fatta.  
Non ho potuto prendere la solita settimana di ferie, e potrò godermi il festival solo fino a mercoledì, perché giovedì entrerò in ospedale, e quindi vedrò solo una decina di film, la maggior parte dei quali  (7) li ho "spalmati" fra sabato e domenica.
E adesso ve ne parlo, più o meno brevemente.

SHINJUKU SUWAN (Shinjuku Swan)
di Sion Sono
Il regista giapponese quest'anno è stato particolarmente prolifico, girando ben 5 film. 
Uno di questi (The Whispering Star) è stato presentato alla festa del cinema di Roma, mentre tre sono in programma durante il TFF, ovvero "Tag" (Real Oni Gokko), "Love & Peace" e "Shinjuku Swan". Siccome questo festival per me va in onda in forma ridotta per venire incontro alle mie capacità mentali (cit.), ne vedrò soltanto due, iniziando appunto da quest'ultimo, tratto dall'omonima serie manga già adattata a serie tv qualche anno fa.
Tatsuhiko Shiratori si aggira senza soldi e senza lavoro per Kabukichō (la zona a luci rosse del quartiere di Shinjuku) e viene preso di mira da una banda di teppisti. Parte la rissa e il ragazzo, solo contro mezza dozzina di avversari sta per avere la peggio, quando interviene l'affascinante Mr.Mako. Che, oltre a difenderlo decide di offrirgli un lavoro, e gli propone di diventare "procacciatore" per la sua agenzia.
Quello che dovrà procacciare sono belle ragazze da assegnare a bar, sale massaggio e locali del quartiere, ricavando una percentuale dai loro guadagni. Ma, a contendersi il territorio "di caccia" ci sono due agenzie rivali, ognuna delle quali mira al controllo totale del territorio, e, fra lotte a 360°, dalle risse di strada tra la "bassa manovalanza" ai vertici dell'organizzazione, Tatsuhiko si ritroverà a fare i conti anche con i fantasmi del suo passato. 
Non mi è dispiaciuto, anche se mi è sembrato - oltre che inutilmente tirato per le lunghe (139') - un po' sotto tono rispetto agli standard "sionsioneschi".

SUFFRAGETTE 
di Sarah Gavron
La cosa che più fa indignare, in Suffragette, film diretto da Sarah Gavron, sono i titoli di coda durante i quali scorrono le date  in cui i vari stati del mondo hanno concesso il voto alle donne. L'italia, come si sa, non figura benissimo in questa classifica, preceduta dalla Turchia (!) ma comunque un bel po' di anni prima della neutrale e civilissima (?) Svizzera, che ha concesso il voto alle donne nel 1971...
E probabilmente, senza l'impegno di Emmeline Pankhurst le cose sarebbero andate ancora peggio.
Anyway, siamo ovviamente a Londra, agli inizi del 1900, e Maud Watts lavora da quando era bambina in una lavanderia, alle dipendenze del viscido Mr.Taylor.
Un giorno, durante una consegna, si ritrova casualmente nel mezzo di una rivolta di alcune suffragette, che, al grido di "voto alle donne" spaccano a sassate le vetrine di alcuni negozi. Riconosce fra queste la sua collega Violet, che qualche giorno dopo dovrà presentarsi in parlamento per spiegare i motivi per cui alle donne deve essere riconosciuto il diritto al voto. Decide di andare ad ascoltarla, ma il giorno della testimonianza Violet si presenta coperta di lividi e così sarà la stessa Maud a rispondere alle domande del membro del parlamento Lloyd George.
Conoscerà altre attiviste, tra cui Edith Ellyn e, lentamente, dopo un incontro con la Pankhurst, leader del movimento, e costretta a vivere in una specie di latitanza, prenderà coscienza del fatto che il motivo per cui queste donne stanno combattendo non solo è giusto, ma doveroso e necessario. Ad un primo arresto ne seguiranno altri, e si ritroverà a dover fare i conti con un universo maschile in cui tutti - a cominciare da suo marito - la ostacoleranno, ma ormai Maud ha deciso da che parte stare, nonostante l'alto prezzo che dovrà pagare.
Opera di finzione - anche se alcuni personaggi del film sono reali (oltre alla Pankhurst, Lloyd George e Emily Davison) - Suffragette è un film che racconta un pezzo di storia importante, ma lo fa in maniera forse fin troppo pulita (che a scrivere "politicamente corretta" non ce la posso fare). Ottima la ricostruzione, i costumi, e tutto quanto, ma siamo ad un passo dall'agiografia.
In uscita a febbraio e marzo, da vedere - che ve lo dico a fare - in lingua originale, per apprezzare l'inglese sporco della classe operaia, e dove Meryl Streep, con il suo accento perfetto, sembra stonare anche un po'.

TANGERINE
di Sean S. Baker


E' la vigilia di natale e Sin-Dee Rella è appena uscita di prigione. 
Al tavolo del Donut Time parla di Chester con la sua amica Alexandra, finché quest'ultima si lascia sfuggire, pensando che Sin-Dee ne fosse al corrente, che il suo fidanzato, mentre lei era in prigione, l'ha tradita con una donna vera.
Ma Sin-Dee ovviamente non lo sapeva, e, con le poche informazioni  in suo possesso, ovvero che la donna è una delle troie di Chester, e che il suo nome inizia con la D, si mette a cercarla su e giù per tutta West Hollywood.
E, mentre seguiamo Sin-Dee alla ricerca della ragazza, seguiamo anche Alexandra che distribuisce volantini per pubblicizzare lo spettacolo che terrà in un locale la sera stessa, e facciamo conoscenza con Ramzik, tassista armeno con la passione per i trans. fino al gran finale, in cui tutti si ritroveranno nuovamente al Donut Time e scoppia il finimondo. 
Girato con un iPhone, Tangerine è un film frenetico e frizzante, in cui si pensa, ci si commuove e si ride.

10 commenti:

  1. Se ti riesce vai a vedere l'omaggio a Augusto Tretti, cineasta di pochi pazzi e geniali film. Credo sia un occasione unica (io ho visto solo un suo lungo a Fuori Orario anni fa, e poco altro).Credo ne valga la pena ... auguri!

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    1. Eh, purtroppo no, vedrò un paio di film oggi è un paio domani, quest'anno va così... ;)

      Grazie!

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  2. Tangerine ne ho sentito parlare bene, il nuovo Sion Sono è uno dei titoli di punta... Dannato lavoro che mi inchioda qui!! Cheers ;-)

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    1. Tangerine è davvero interessante, questo di Sion Sono non mi ha entusiasmato particolarmente, mentre quello che ho visto domenica, "love & peace" mi è piaciuto un sacco... spero di riuscire a scriverne qualcosa, mentre non so dirti di Tag, che credo (da quello che ho sentito in giro) sia il Sono più "classico", per quanto si possa definire "classico" un film di Sono...

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  3. Senti, a me interessa relativamente il TFF, invece faccio tantissimi auguri a te perchè vada tutto bene, e....... in culo alla balena!!!!!!!!! facci avere notizie, di te, non del TFF.

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    1. grazie cara!!!!
      appena riesco darò notizie, promesso! :)

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  4. Ciao! Non vedo tale festival perché non sono a Torino, anche se ho legami parentali con Torino.
    Ma come funziona per vedere i vari film? Costano singolarmente o si può fare un abbonamento?
    Non sono mai andato ad un festival del cinema, nonostante la mia (discreta) passione cinefila.
    "Tangerine" è cinema indipendente?
    Ciao!

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    1. Ciao Giampaolo !
      Per vedere i film del TFF si può fare o l'abbonamento per poter accedere a tutti gli spettacoli, o un abbonamento 9-19 per vedere i film in quella fascia oraria, oppure comprare i biglietti singoli per ogni film che interessa, insomma, ci sono parecchie soluzioni!
      Tangerine è decisamente indipendente, sì!

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  5. Come ogni anno il TFF casca nella settimana del mio compleanno, e dovendolo festeggiare per bene me lo perdo e continuerò a perderlo.

    In ogni caso: Sion lo conosco poco (un solo film: Why don't you play in hell?) e avendomi divertito parecchio per il momento passo un minutaggio così lungo. Suffragette mi puzza un po' di buonismo ma so già che lo andrò a vedere, confidando in un v.o., e mi segno pure Tangerine che sembra folle abbastanza da piacermi.

    Detto ciò, buon TFF, ma sopratutto in bocca al lupo per l'operazione!

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    1. Intanto grazie!! (e pure buon compleanno, a questo punto!)
      Poi, Sion Sono a me generalmente piace, ma questo nello specifico non mi ha entusiasmato particolarmente... su Suffragette hai perfettamente ragione, troppo buono e poco incisivo nonostante il tema molto importante di cui tratta...

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