3 nov 2015

Mustang

Guardando Mustang, opera prima di Deniz Gamze Ergüven, film scelto dalla Francia per concorrere agli Oscar 2016, è praticamente impossibile non pensare alle cinque sorelle Lisbon raccontate da Jeffrey Eugenides e portate sullo schermo da Sofia Coppola, ma con una differenza: quello era un romanzo, la Ergüven ha realizzato il film basandosi su storie vere, nonostante anche lei abbia romanzato parte della vicenda. 
Siamo in un villaggio sulla costa del Mar Nero, in Turchia, ed è l'ultimo giorno di scuola. Le cinque vivaci sorelle (Lale, la più piccola, assieme a Nur, Ece, Selma e Sonay) tornando a casa si fermano a giocare con un gruppo di ragazzi sulla spiaggia, facendo "addirittura" il bagno assieme a loro (seppur completamente vestite).
Il loro comportamento scandaloso arriva alle orecchie della nonna (le ragazze sono orfane e vivono con la nonna e uno zio retrogrado e maschilista), ancora prima che le ragazze facciano ritorno a casa (da qui si deduce che farsi i cazzi degli altri è l'attività preferita degli abitanti dei piccoli centri, a qualsiasi latitudine) e da quel momento, come dice la voce fuori campo della piccola Lale, "tutto mutò in un battito di ciglia". 



Le ragazze, fino a quel momento libere e spensierate, come ogni adolescente che si rispetti, vengono rinchiuse in casa, isolate dal resto del mondo, e costrette ad indossare vestiti informi color merda (cit.), fino al momento in cui la famiglia decide di organizzare una serie di matrimoni combinati.
E, in un sapiente equilibrio di dramma e ironia, a ogni tentativo di fuga nella casa-prigione vengono erette via via barriera sempre più insormontabili, dalla semplice porta chiusa a chiave al cancello, fino alle grate alle finestre.
In un paese pieno di contraddizioni, in perenne bilico tra Oriente e Occidente, passato e futuro, la ribellione e il coraggio passano anche attraverso una partita di pallone, mentre la verginità è ancora un valore assoluto, da esibire attraverso l'umiliante esposizione di un lenzuolo insanguinato dopo la prima notte di nozze (roba che, senza andare troppo lontano, usava anche da noi, fra l'altro). 
Film che offre un ritratto lucido della condizione femminile, senza però accanirsi contro l'universo maschile, perché non tutti gli uomini sono meschini come lo zio delle sorelle.
Le cinque protagoniste, con le loro lunghe chiome (quasi ad evocare le criniere dei cavalli mustang, dal carattere selvaggio ed indomabile), sono, oltre che belle, tutte bravissime, fra l'altro. 
A cominciare dalla giovanissima Güneş Nezihe Şensoy nel ruolo di Lale, che proprio non ci sta ad accettare che il suo futuro venga deciso da qualcun altro.
Se accettate un consiglio, andate a vedere Mustang, ne vale davvero la pena.




19 commenti:

  1. Consiglio accettato, andrò senz'altro! :-))

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  2. Ne ho sentito parlare molto bene e ne sono curioso. Se lo consigli tu, se mai ne avrò occasione ci andrò sicuramente :)

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    1. Wow, ma grazie! :)
      Comunque sì, a mio parere la visione la merita tutta!

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  3. voglio vederlo pur'io! ah, comunque, come dissi alla Tiz ieri, non potete non vedere Kreuzweg

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    1. bravo!
      ...ti dirò, io posso NON vedere un po' qualsiasi cosa... :)

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    2. vabbè ma fidatiiiiiii

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    3. ma sai che mi fido ciecamente.... :)

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    4. per dirla come una nostra comune conoscenza pugliese, buggggia!

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  4. Ci penso da qualche giorno. Ché la pubblicità sta avendo un ottimo influsso su di me!

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    1. Io ho pensato che sarebbe stata una visione interessante la prima volta che ho visto il trailer, che, stranamente, non è ingannevole come spesso succede!
      Se decidi di vederlo poi torna a dirmi le tue impressioni!

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  5. E' la prima volta che sento nominare questo film e dal modo in cui ne parli credo proprio che valga la pensa segnarselo, questo titolo.

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    1. Da noi è uscito la settimana scorsa, ma credo che non ne stiano girando tantissime copie (ho letto che è in programma in una 50ina di sale)... in compenso - per quello che può valere - ha girato per parecchi festival vincendo una mezza dozzina di premi...

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  6. Non sembra ma ci sono, leggo (soprattutto il resoconto tailandese che poi passo di soppiatto a mia sorella che se ne parte settimana prossima), ma fatico a commentare causa connessione di fortuna.
    Finchè il wi-fi mi assiste, ogni dubbio di pesantezza l'hai eclissato, quindi mercoledì andrò a vederlo!

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    1. oh, beata sorella! :)

      non è affatto pesante Lisa, fidati!
      (poi ti leggerò...)
      ;)

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