27 mag 2009

Complici del silenzio

Mondiali di calcio del 1978. Argentina. Due giornalisti sportivi italiani vengono inviati a seguire l’evento. Uno dei due, Maurizio, ne approfitta per andare a trovare dei parenti e per consegnare dei soldi ad una donna, Ana, da parte dell’ex marito, che vive in Italia. Siamo negli anni della dittatura di Videla, che proprio con i mondiali di calcio tentò di guadagnare l’appoggio della popolazione. La vittoria di quel mondiale da parte della nazionale argentina permise a Videla di ricevere, nel momento della consegna della coppa del mondo, l’applauso della folla radunata al River Plate, alla faccia delle innumerevoli violazioni dei diritti umani che il regime stava perpetrando, dalle torture all'abrogazione dei diritti costituzionali, abolizione dei sindacati, sospensione di qualsiasi attività politica, sequestri di persona, sparizioni di massa. Ma torniamo al film. Nel momento in cui Maurizio incontra Ana se ne innamora, ignorando che la donna è impegnata nella lotta clandestina che tenta di opporsi alla dittatura. Maurizio inizia a sospettare che nel paese non sia tutto così tranquillo come appare quando il cugino Carlos – che i famigliari non vedranno più tornare a casa dopo che è uscito per andare ad un funerale – gli mostra delle foto che ha scattato di nascosto. Nel tentativo di capire di più – e grazie anche al perfido marito della cugina, che fa parte del regime, metterà nei guai Ana, e anche lui verrà arrestato. Film interessante, a cui però manca qualcosa.

25 mag 2009

Soffocare

Victor lavora come comparsa in un parco tematico sulla storia degli Stati Uniti, partecipa controvoglia alle riunioni del suo gruppo di sessuomani anonimi e compulsivi, e per arrotondare lo stipendio e riuscire a pagare la retta della clinica privata in cui è ricoverata la madre (una magistrale Anjelica Huston), quando si trova al ristorante finge di soffocare, facendosi salvare da alcuni inconsapevoli commensali, che stringono un legame sempre più forte con lui dopo aver applicato la manovra di Heimlich e che gli inviano sostanziosi assegni. Il suo migliore amico è Denny, che lavora con lui e con cui partecipa alle sedute dei sessuomani anonimi, fino al giorno in cui, in un locale, non si innamora della spogliarellista il cui nome è tutto un programma: Darla Tojours.Dopo il lavoro Victor si reca alla clinica a trovare la madre, che ogni volta lo scambia per qualcun altro, mentre le altre sciroccate vecchiette ospiti della clinica credono che lui sia un nuovo messia. Sam Rockwell è semplicemente perfetto nella parte di Victor Mancini, come perfetta è la Huston nei panni della madre borderline. Ma il film – a differenza dell’omonimo libro di Palahniuk – non mi ha entusiasmato particolarmente.

La casa sulle nuvole

Michele e Lorenzo vivono nella loro casa alle porte di Roma fino al giorno in cui arriva un “tecnico” per fare alcune valutazioni sull’immobile, e i due scoprono che il loro padre – che credevano morto da dodici anni – ha venduto la casa. In base alle poche informazioni in loro possesso scoprono che l’acquirente è un italiano che vive a Marrakech e decidono di partire alla volta del Marocco per cercare di sistemare le cose.Inaspettatamente ritroveranno anche il loro padre, e, fra alti e bassi cercheranno di ricucire quel rapporto interrotto tanti anni prima.

Inconcludente.
Per fortuna i due protagonisti, il giannini-figlio e Emanuele Bosi sono alquanto bellocci, e l'occhio (quello che vuole la sua parte) non ha patito troppo.

8 mag 2009

State of play

Giornalismo, politica e intrighi.Il film inizia con una doppia esecuzione. Un giovane delinquente da strapazzo viene “giustiziato” con due colpi di pistola dopo un breve inseguimento, e rimane ferito gravemente anche un ignaro passante, colpevole di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, soltanto perché stava consegnando delle pizze.Il giornalista Cal McAffrey (un Russel Crowe imbolsito al quadrato) si reca sul luogo del delitto per avere maggiori dettagli. La scena si sposta sull’attraente Sonia Baker, seguendola dal momento in cui esce di casa fino al suo arrivo sulla banchina della metropolitana, fino all’istante in cui sopraggiunge il treno che la travolgerà. La ragazza era l’assistente di Stephen Collins, promettente politico a capo di una commissione che sta indagando su una società impegnata in operazioni di “difesa”, nonchè amico di McAffrey dai tempi del college. McAffrey, continuando ad indagare sull’omicidio iniziale, affiancato dalla giovane collega Della Frye, scoprirà un collegamento con la morte di Sonia, e inizierà a condurre un’indagine non priva di rischi. Kevin MacDonald, dopo il notevole “L’ultimo re di Scozia”, confeziona un altro buon film. Non sarà “Tutti gli uomini del presidente”, ma è sicuramente interessante, e il buon Crowe, da me mai particolarmente apprezzato, è indubbiamente bravo. Peccato non poter dire lo stesso di Ben Affleck, espressivo come un pezzo di pongo lasciato al sole.
 
 

6 mag 2009

Fuori menu

Scanzonato film spagnolo che racconta di Maxi, affermato gestore di un ristorante alla moda nel cuore di Madrid, omosessuale dichiarato e ossessionato dall’idea di ottenere la prestigiosa stella Michelin, che vive serenamente fino al giorno in cui la sua ex moglie muore, e Maxi deve imparare a fare il padre dei due figli nati dal suo matrimonio.Le cose non sono affatto facili, e a complicare di più tutta la faccenda ci si mette anche il nuovo vicino di casa, Horacio Peretti, famoso ex calciatore argentino, che Maxi vorrebbe far uscire con Alex, la sua maitre nonché migliore amica. Ma Horacio non è interessato ad Alex...

Ho adorato il personaggio della figlia, con le sue improbabili domande durante la lettura delle fiabe, e lo scorrettissimo padre di Maxy, decisamente per niente gay friendly.

"non lascio i miei figli con uno che pensa che i porno devono andare agli Oscar"