15 feb 2016

La grande scommessa


So.che quello che sto per dire potrà sembrare strano, e sicuramente impopolare, ma, a mio parere, questo film merita l'oscar.
Ecco, l'ho detto.
Diretto da Adam McKay, regista, sceneggiatore, comico, attore, con un curriculum di commedie per la maggior parte interpretate da Will Ferrell, con questo film, che si basa sul libro di Michael Lewis The Big Short: Inside the Doomsday Machine, ha ottenuto quattro nomination ai prossimi (e imminenti) premi Oscar: miglior film, miglior regia, miglio attore non protagonista a Christian Bale nel ruolo di Michael Burry, miglior scenografia non originale e miglior montaggio. 

vero                                                                                        falso
Non so - ovviamente - come fosse il vero Burry nella realtà, ma, vedendo Bale nel film, ho avuto l'impressione che il manager fosse affetto dalla sindrome di Asperger. Leggendo qua e là ho scoperto che a suo figlio la sindrome è stata realmente diagnosticata, e che Burry, leggendo un libro che descriveva i sintomi, si è reso conto che quei sintomi non appartenevano solo di suo figlio, ma anche a se stesso.
Quindi ci avevo visto bene.
In ogni modo il film - a parte Burry - si basa su altre persone realmente esistite e tuttora esistenti, che però non hanno autorizzato l'uso dei loro nomi: Jared Vennett, interpretato da Ryan Gosling nonché narratore della storia, è basato su  Greg Lippman, un trader della Deutsche Bank.
Ma di cosa parla in breve La Grande Scomnmessa? Parla di come un gruppo di persone si accorse, a partire dal 2005, ovvero con un abbondante paio d'anni di anticipo, di come l'economia che si basava sul mercato immobiliare statunitense era destinata a crollare ed implodere. Questo principalmente a causa dei famigerati mutui subprime, concessi a chiunque senza il minimo controllo. Come se io, che guadagno 1000 dollari al mese, chiedessi un mutuo la cui rata è di 950. Ovvio che non sarò mai in grado di pagarlo.
Il pregio del film è di spiegarci, in maniera il più semplice possibile un argomento decisamente ostico, e per farlo si avvale di siparietti in cui una splendida Margot Robbie immersa nella vasca da bagno sorseggiando champagne o una Selena Gomez al tavolo da gioco di un casinò, ci illustrano, come fossimo bambini di sei anni e anche un po' ritardati, come funzionano le cose.



Il primo a capire che il mercato è destinato a crollare è proprio Burry, che si rende anche conto che da questa situazione è possibile trarre profitti, scommettendo contro il mercato immobiliare attraverso un mercato di credit default swap.
Le banche a cui propone il suo progetto ovviamente lo prendono per pazzo, e, ridendogli in faccia, accettano la sua proposta. Di questa cosa viene a conoscenza un trader della Deutsche Bank (Jared Vennett) che, capendo che le intuizioni di Burry sono reali, informa un altro trader, Mark Baum, convincendolo ad unirsi a lui investendo a loro volta nei credit default swap. Anche due giovani ragazzi californiani vengono a conoscenza del piano di Vennett e, nonostante siano due perfetti outsider del mondo finanziario, vogliono entrare a far parte del progetto. Per farlo chiedono aiuto ad un banchiere ritiratosi da quel mondo, che accetterà di aiutarli, non esitando a far notare loro che stanno speculando sul destino della povera gente.


Come andarono a finire le cose lo sappiamo tutti, la Lehman Brothers dichiarò bancarotta, Goldman Sachs e Morgan Stanley, le altre banche d'affari coinvolte vennero salvate dalla FED, mentre le perdite, all'inizio del 2009 vennero stimate in qualcosa come 4000 miliardi, dollaro più, dollaro meno.
Alla fine non ha pagato nessuno, ma, in sostanza, abbiamo pagato tutti.



13 commenti:

  1. Mmhhh... magari l'Oscar no, però bel fil, solo un tantino confuso all'inizio, c'è voce fuori campo, vero? Poi si distende e il paradosso è che noi tifiamo perché loro abbiano ragione contro noi stessi, praticamente. Ma uno dei giovani protagonisti non assomiglia in maniera strabiliante ad uno dei miei ex capi, a.c.? :-)

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    1. certo che c'è la voce fuori campo, è quella di Vennett-Gosling! :)

      il tuo capo a.c. lo ricordo a malapena, se devo essere sincera...

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  2. Devo vederlo e, nonostante anche tu me ne parli benissimo, m'ispira poco e niente. Solo il tema mi fa sbadigliare: pensa che pure The Wolf of Wall Street l'ho visto in comode rate mensili.
    Io, però, tifo Room: magnifico. Ma basta che non vinga Revenant, mi accontento di poco. ;)

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    1. In effetti il tema è ostico, ma il film merita assolutamente, a mio parere. Di Room al momento ho soltanto visto il trailer, e non sembra affatto male. Ma temo, considerati anche i Bafta, che né tu né io verremo accontentati.,..

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  3. Film frizzante e ben fatto, e anche se non ho capito proprio tutto tutto tutto, gli occhi me li ha fatti aprire.
    Da Oscar? Uhm... devo ancora decidere chi tifare, ma di sicuro non sarà Revenant :)

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    1. Beh, considera che tra i candidati ne ho persi tre, ne ho visti tre e devo vederne ancora due, fra i tre che ho visto questo mi sembra il migliore. Di sicuro anche da queste parti non si tiferà per Revenant, che però sembra, tra golden globe e bafta, il vincitore annunciato.

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  4. Non credo che la tua opinione sia poi così impopolare.
    Personalmente è il mio secondo preferito, nella corsa agli Oscar. Il primo però non dico ancora qual è. :)

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    1. anche a me, e molto! (ma forse si era capito!)

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  6. mi è piaciuto ma onestamente il gergo tecnico mi ha mandato in stato confusionale ;)

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    1. No, dai, dopo i primi 70 minuti ti ci abitui! :)

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  7. debbo ancora vederlo ma mi ispira un sacco, al momento le mie preferenze vanno a Mad Max tallonato da Spotlight...ma debbo ancora vedere parecchia roba

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